Cosa succede a una lavastoviglie senza sale? Nel medio e lungo periodo finisce per ridurre le prestazioni di pulizia dell’apparecchio. Il sale svolge infatti una funzione essenziale nel ciclo di pulizia delle stoviglie, svolgendo un ruolo decisivo in particolar per contrastare la durezza dell’acqua. In questa breve guida dedicata all’argomento spieghiamo perché una lavastoviglie senza sale non funziona in maniera corretta, ricordando che fortunatamente le macchine moderne ci “avvertono” della sua mancanza mediante una spia luminosa o sonora. Non c’è bisogno di un sale speciale, infatti quello che utilizziamo per la lavastoviglie è il medesimo cloruro di sodio, raffinato e filtrato dalle impurità come da normale processo industriale, che impieghiamo solitamente per cucinare.
Sale nella lavastoviglie: a cosa serve?
Il sale nella lavastoviglie come abbiamo detto svolge un ruolo fondamentale, di preciso serve a ripulire l’addolcitore, ossia quel dispositivo preposto per assorbire il calcare presente nell’acqua utilizzata durante il lavaggio, che altrimenti andrebbe a finire sulle nostre stoviglie. Per inserire il sale nella lavastoviglie bisogna:
- Estrarre il cestello inferiore
- In fondo alla macchina è posizionato il serbatoio del sale
- Svitare il tappo
- Versare il sale fino a riempire il serbatoio utilizzando un imbuto per evitare fuoriuscite
- Ripulire il bordo
- Riavvitare bene il tappo e inserire di nuovo il cestello
Ripetere questa operazione tutte le volte che risulta necessario, ovvero quando è la stessa macchina ad avvertire l’utente della necessità di riempire il contenitore del sale attraverso indicatori e spie presenti nel pannello di controllo.
Lavastoviglie senza sale: conseguenze
L’assenza di sale si riverbera non solo nell’immediato, restituendoci piatti, bicchieri e posate resi opachi dall’azione del calcare. La durezza dell’acqua potrebbe infatti andare a formare veri e propri depositi di calcare che alla lunga finiscono per danneggiare il sistema pulente della macchina.
Anche per questo motivo è necessario pulire frequentemente il filtro della lavastoviglie, almeno una volta alla settimana in caso di utilizzo quotidiano dell’apparecchio, eliminando così residui di cibo e depositi calcarei che inficiano le performance di pulizia.
A seconda del modello di lavastoviglie utilizzato potrebbe essere sufficiente anche l’utilizzo delle cosiddette pastiglie tutto in uno, che contengono al loro interno anche la soluzione salina anti-calcare. Tuttavia se la durezza dell’acqua è molto elevata, è consigliabile comunque aggiungere anche il sale.
L’importanza della lavastoviglie
Assodata l’importanza dell’utilizzo del sale in maniera corretta, dobbiamo comunque specificare che di base è necessario avere in casa un modello di lavastoviglie dalle buone prestazioni di lavaggio affinché le nostre stoviglie risultino sempre perfette e soprattutto che la macchina duri a lungo senza fornire problemi.
La combinazione tra valore delle prestazioni, capacità di risparmio energetico, e una costante attenzione alla manutenzione, produce il massimo profitto dell’investimento sulla lavastoviglie, garantendo la massima longevità possibile dell’apparecchio. Sembrerà banale ricordarlo, ma conta poco prestare la massima attenzione all’uso del sale se poi abbiamo a che fare quotidianamente con una lavastoviglie di qualità scadente.
Conclusioni
Abbiamo dunque spiegato quali sono le conseguenze tanto nell’immediato quanto nel lungo periodo quando utilizziamo una lavastoviglie senza sale e non provvediamo al periodico rabbocco del contenitore posto in fondo alla macchina. Insieme al brillantante, il sale è il miglior alleato della pulizia delle stoviglie, consentendo di evitare quella fastidiosa patina che sembra apparentemente sporco che rimane attaccata alle stoviglie. Ma soprattutto evita che nel corso del tempo vadano a formarsi depositi di calcare che ridurrebbero pesantemente le prestazioni di pulizia della lavastoviglie, inficiando oltretutto anche le qualità di risparmio sul consumo di acqua e corrente elettrica in bolletta.